C’è chi non ha resistito al fascino del nuovo, chi lo studia per curiosità, chi è ancora scettico e chi già non può farne a meno: parliamo di TikTok, il social del momento.

Sebbene il boom di download sia recentissimo, la storia di Tik Tok inizia in Cina già nel 2014, quando Alex Zhu e Luyu Yang lanciano un social network dagli scopi educativi, “Cicada”, che non ottiene il successo sperato, sia in termini di numero di contenuti creati che in termini di audience. Il target per cui era stato pensato Cicada, cioè gli adolescenti, era infatti del tutto assente. Nello stesso anno viene perciò lanciata una nuova piattaforma, Musical.ly, che mutua dal predecessore il format dei video di breve durata e si posiziona come un social di video musicali. Nel novembre 2017 ByteDance acquista Musical.ly e dà vita a Tik Tok.

A metà novembre 2019, Tik Tok ha superato un miliardo e mezzo di download su Apple Store e Google Play, attestandosi come l’app social più scaricata del momento. Il Paese dove si registra il maggior numero di download è l’India, seguita da Cina e Stati Uniti. Per quanto riguarda l’Italia, in poco più di un anno sono stati raggiunti i 2,4 milioni di utenti. 

Ecco un resoconto dell’attività su Tik Tok in Italia nell’ultimo anno. 

 

Fonte: tech.fanpage.it

L’identità del social è ben definita: Tik Tok promuove la creatività rendendola accessibile e alla portata di tutti. Di fatto, per essere creators basta avere uno smartphone. A facilitare e stimolare la partecipazione sono le caratteristiche stesse della piattaforma, che si basa sulla produzione di video di breve durata (dai 15 ai 60 secondi) accompagnati da musica, effetti sonori e filtri, combinabili tramite un sistema di montaggio velocissimo e intuitivo. I risultati sono: balletti, mini-sketch comici e parodie musicali in playback. La tipologia di contenuto più caratteristica è però quella delle challenge: vere e proprie sfide virtuali lanciate soprattutto dagli influencer, ma sempre più anche dalle aziende, a cui gli utenti di TikTok sono chiamati a rispondere.

Per i brand si aprono, quindi, importanti possibilità di interagire con il pubblico più giovane in modi nuovi, divertenti, ingaggianti come ha ben dimostrato Kettydo+, una delle agenzie digital più interessanti del panorama italiano, con la challenge di Mamhood per Vigorsol. Questa consapevolezza ben si sposa con l’offerta advertising di Tik Tok, sviluppata per consentire alle aziende di investire nella piattaforma seguendone i princìpi di fondo e rispettandone il purpose primario: l’intrattenimento. 

Grazie a un elevato livello di personalizzazione del feed, l’esperienza di fruizione dei contenuti è molto coinvolgente. Tik Tok prevede, infatti, una sezione “Per te” dove l’utente può trovare contenuti davvero interessanti, individuati dalla piattaforma sulla base del tempo di permanenza sul video: più gli utenti hanno visto un contenuto, più quel contenuto viene classificato come interessante e fatto approdare nel feed degli utenti. 

TikTok strizza sapientemente l’occhio ai brand: Connecting brands today with the consumers of tomorrow.

Per un’azienda, è possibile lanciare una challenge o far interagire gli utenti con i propri contenuti attraverso interactive card e sondaggi. Più stimolante è l’interazione offerta, maggiore è la probabilità che gli utenti diventino veri e propri ambassadors del brand. 

Di seguito le opzioni advertising attualmente offerte da Tik Tok.

  • Top View: questa opzione offre la possibilità di creare video della lunghezza massima di un minuto, che l’utente vede come primo contenuto nel momento in cui apre l’app. 
  • Brand Takeover: consente di ingaggiare in modo immediato gli utenti, con contenuti statici o video brevissimi (3/5 secondi), per un potente impatto visivo.
  • In-feed Ads: si tratta di contenuti (fino a 60 secondi) con posizionamento nella sezione “Per te” del feed degli utenti, con i quali è possibile interagire in diversi modi (‘like’, ‘comment’, ‘share’, ‘follow’, ‘shoot videos with the same music’). 
  • Branded Hashtag Challenge: è l’opzione che coinvolge gli utenti facendo leva sulle loro passioni e ingaggiandoli sul piano della creatività. Con questo format, infatti, un brand può chiedere agli utenti di creare a loro volta dei video inerenti il tema della campagna e che saranno poi raccolti nella challenge page. In media, l’engagement rate di campagne di questo tipo si aggira intorno all’8,5%. 
  • Branded Effects: creando degli effetti proprietari da mettere a disposizione degli utenti, un brand offre all’audience un’esperienza visiva e creativa ad alto impatto, fornendo una sorta di linguaggio universale in grado di accomunare la creatività di utenti provenienti da tutto il mondo. 

In definitiva, è consigliabile iniziare a usare Tik Tok per le proprie campagne di comunicazione? Come sempre, dipende dal tipo di azienda, dal target al quale ci si rivolge ma, soprattutto, dalla strategia del brand. Non bisogna mai improvvisare o prendere decisioni avventate, basate sulla curiosità o sulla volontà di presidiare tutti i canali disponibili.

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