Nell’autunno del 1906, l’ottantacinquenne Francis Galton fece un’affascinante scoperta sul potere di giudizio delle masse: L’accuratezza del gruppo è molto più grande che quella dell’individuo singolo. Sorprendentemente, il protagonista della scoperta è un grasso bue, infatti, mentre stava visitando una fiera agricola a Plymouth, lo scienziato britannico fu intrigato da una gara il cui obbiettivo era calcolare il peso di un bue. Circa 800 persone ci hanno provato, macellai, contadini e visitatori entusiasti senza alcune conoscenza del bestiame, tutti hanno scritto la loro ipotesi migliore su un foglietto.
Galton, più tardi, prese in prestito i biglietti e condusse una serie di analisi statistiche. Scoprì che la media di ipotesi dei partecipanti era incredibilmente vicina al peso reale del bue. La stima collettiva, inoltre, era molto più precisa di quella del vincitore.
Questo principio fu poi studiato e chiamato “saggezza delle masse” da James Surowiecki. Nel suo libro più importante, spiega che nelle giuste circostanze, gruppi di persone sono decisamente più intelligenti persino delle singole persone più intelligenti che li compongono.
Ma cosa Può dirci il peso dei bovini sul mondo dell’industria? Ci dice che, collettivamente, ogni organizzazione ha le risposte alla maggior parte delle sue sfide attuali. Il manager è al vertice di un potenziale di importanza capitale: le idee e le esperienze delle persone che lavorano per lui.
Invece di usare altre menti, perché non incentivare questa intelligenza collettiva per risolvere i problemi del nostro business? Se vogliamo sveltire un processo, migliorare l’esperienza del cliente o creare e perfezionare un prodotto o un servizio, la soluzione è all’interno della nostra azienda.
Le masse interne, impiegati e stakeholder, sono veramente una risorsa di grande valore:
- Sono stati esposti a molteplici esperienze personali e sociali
- Vengono da background differenti
- Sono consumatori, con esperienze positive e negative da raccontare
- Hanno lavorato in altri settori, aziende o industrie
- Sono un gruppo composito di diversa età, genere e nazionalità
Quindi, se queste risorse sono così importanti, perché le compagnie continuano a ignorarle? Il fatto è che fino a dieci anni fa, tutto questo era letteralmente inimmaginabile.
Le sfide in ballo erano troppo complicate:
- Raccogliere in maniera efficiente le idee e gli input di tutti
- Creare un ambiente collaborativo dove le idee sono discusse e sviluppate
- Valutare le proposte per trovare le migliori risposte
Le compagnie, durante il Novecento, crebbero per dimensione e complessità: il management 1.0 prese presto il sopravvento. Business executive e top manager dirigevano il lavoro dall’alto, accumulando sempre più potere e la burocrazia diventava sempre più estesa. Queste rigide strutture sono diventate piuttosto obsolete nella nostra era del cambiamento continuo. Nelle industrie di tutto il mondo, alcuni manager e leader coraggiosi stanno rovesciando la piramide gerarchica per lasciare spazio al management 2.0
In questa nuova rivoluzione, quali ruoli rimangono per i manager e gli executive? Per creare organizzazioni idonee al futuro, i manager devono concentrarsi su:
- Creare un ambiente e una cultura dove ognuno è incentivato a contribuire e condividere il futuro della propria compagnia
- Rendere tutti preparati e consapevoli degli strumenti, dei processi e delle tecnologie usate per poter contribuire efficacemente
- Stimolare il proprio team con sfide sempre nuove
Oggi è cambiato tutto: la crescita di Internet, strumenti di comunicazione più potenti, social network, l’adozione di nuove tecnologie. In questo panorama, chiunque può collaborare e contribuire all’innovazione aziendale, a prescindere dalle dimensioni della compagnia
Nuove risposte possono essere reperite sfruttando l’intelligenza collettiva del tuo personale, per un manager, è tempo di svelare il potenziale nascosto della massa e trovare la formula magica che farà crescere il tuo business.