Si è tenuto a Roma l’11 ottobre 2017, presso la Nuova Aula del Palazzo dei Gruppi parlamentari, l’Industry 4.0 Summit 360, organizzato da Agenda Digitale e Cor.Com. L’evento aveva l’obiettivo di fornire una panoramica sui successi e sulle carenze del piano industria 4.0 in Italia, sugli obiettivi raggiunti dal 2016 ad oggi e su quelli ancora da raggiungere.
Il deputato del gruppo Innovazione, Stefano Quintarelli ha aperto l’evento, parlando dell’importanza di questo piano rivoluzionario per l’industria e il mercato italiano e dell’assoluta necessità di portare avanti questo progetto in cima all’agenda del governo. A seguire Il Co-direttore dell’osservatorio Industria 4.0 del politecnico di Milano, Giorgio Miragliotta ha evidenziato i risultati positivi raggiunti grazie agli investimenti previsti dal piano e l’innalzamento del livello di digitalizzazione delle imprese italiane ma, al allo stesso tempo, ha anche sottolineato le tante sfide ancora aperte per l’Italia e gli ostacoli da superare per allinearsi al panorama europeo.
Gli interventi centrali sono stati, invece, due tavole rotonde mediate rispettivamente da Federica Meta, giornalista di Cor.Com e Alessandro Longo, direttore di Agenda Digitale, durante le quali gli interlocutori hanno avuto modo di confrontarsi tra loro ed esprimere il proprio punto di vista sui vari aspetti del piano industria 4.0: università e formazione, strumenti di innovazione, cultura aziendale, risorse economiche, peculiarità italiane e quadro internazionale.
Tra gli interventi più interessanti quello di Gianni Potti, presidente del CNCT, Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici, il quale ha insistito più volte sul fatto che il vero problema del piano industria 4.0 in Italia e della sua reale applicazione è la sua fatica a raggiungere le piccole e medie imprese, che costituiscono la gran parte del tessuto imprenditoriale italiano. Potti ha lamentato l’attuale scarso coinvolgimento di queste realtà, che, invece dovrebbe essere stimolato e incoraggiato, attraverso l’aumento e il rafforzamento dei Digital Innovation Hub, e fungere da perno per un rinnovamento veramente efficiente e completo dell’industria italiana.
Di altrettanto interesse i contributi di Alberto Dal Poz, presidente di Federmeccanica e Emilio Paolucci, Vice Rettore per il Trasferimento Tecnologico al Politecnico di Torino, i quali si sono soffermati molto sull’importanza della formazione individuale e dell’acquisizione delle conoscenze e delle competenze. La formazione è uno degli elementi più importanti del piano Industria 4.0, non si può pensare di rinnovare il settore senza formare le figure professionali adeguate e rinnovare quelle già inserite, per questo è importante sia che vengano aggiornati i percorsi di studio e potenziate le università per fornire una formazione che permetta ai giovani di inserirsi rapidamente nel mondo del nuovo lavoro, sia che siano istituiti dei percorsi di formazione aziendale per non lasciare indietro il lavoratore già inserito nel mercato. Inoltre, le università hanno un ruolo attivo nel piano come Competence Center, il cui ruolo è quello di fornire formazione e awareness sul’Industria 4.0, lanciare progetti e piani di sviluppo innovativi e produrre nuove tecnologie, per questo è fondamentale che i finanziamenti dedicati ad esse proseguano e vengano implementati.
Elio Catania, Presidente di Confindustria digitale, ha provato a tirare le somme della giornata, cercando di delineare un quadro realistico della situazione italiana che, oltre ad evidenziare i successi, smorzi l’eccessivo entusiasmo alla luce delle tante mancanze e delle carenze da colmare e dell’impegno richiesto al Governo per mantenere gli incentivi anche per i prossimi anni.
Ed è proprio con un rappresentante del Governo, Francesco Maria Cuccia, Capo della Segreteria Tecnica del Ministro presso il Ministero, che si è chiuso l’evento con un intervento nel quale ha affermato che siamo solo l’inizio di un lungo percorso che deve assolutamente proseguire e che è nel pieno degli interessi del Governo portare avanti.
Mediamorfosi, da sempre sensibile ai temi dell’industry 4.0 e della digital transformation, crede che la competitività di un’azienda non sia data solo dall’avanzamento del settore industriale e dagli investimenti nell’area tecnologica ma anche e soprattutto, dal ruolo delle risorse umane e organizzative e della formazione individuale e aziendale. Per questo, in linea, con gli obiettivi emersi nel corso della giornata, Mediamorfosi punta l’attenzione sul concetto di Impresa 4.0, con lo scopo di raggiungere il grande target delle 800.000 piccole e medie imprese italiane, che rappresentano la vera sfida del futuro per una reale rivoluzione digitale in Italia.