Roma – Nel corso della nostra attività quotidiana, e durante il ciclo di workshop dedicati al marketing digitale, ci siamo trovati in più occasioni ad illustrare le potenzialità di una corretta integrazione dei canali social all’interno della propria strategia.
L’approccio alla materia da parte di sedicenti guru ed esperti della comunicazione digitale ha raffreddato un po’ gli entusiasmi sulle potenzialità che i canali social possono offrire.
Le richieste e domande delle persone che abbiamo incontrato nel corso della nostra attività ci hanno portato a stilare una lista delle 5 azioni ricorrenti che spiegano l’insuccesso di una social media strategy.
- USARE IL CANALE SBAGLIATO
- USARE IL CANALE SOCIAL GIUSTO NEL MODO SBAGLIATO
- AVERE UNA STRATEGIA DI CREAZIONE DEI CONTENUTI DEBOLE
- NON INTERAGIRE CON I PROPRI CLIENTI
- RIVERSARE GLI STESSI CONTENUTI SU TUTTE LE PIATTAFORME
1. USARE IL CANALE SBAGLIATO
Molto spesso ci troviamo nella condizione di dover lavorare su una strategia impostata sui canali sbagliati. L’affermazione canonica che precede questo passaggio è:
[Tweet theme=”basic-white”]Ci è stato detto che bisognava usare questo canale, perché oggi lo usano tutti. Come fallisce una #socialmediastrategy[/Tweet]
Utilizzare un canale solo perché popolato da molte persone non garantisce visibilità.
Se misurando i risultati delle vostre campagne su un determinato canale vi rendete conto che non avete raggiunto nessun risultato in termini di ROI, vuol dire che state investendo nel canale sbagliato.
Occorre pianificare ex novo la strategia, selezionando i canali giusti. Vuoi scoprire quali sono? Leggi il punto 2.
2. USARE IL CANALE SOCIAL GIUSTO NEL MODO SBAGLIATO
Una volta fissati gli obiettivi di business e selezionati i giusti canali da presidiare, la sola presenza non dichiara la conclusione dei lavori.
Ogni canale social aggrega audience con obiettivi differenti. La formula on-fits-all non funziona.
La tipica asserzione che accompagna questi casi è:
Abbiamo aperto il (canale X) ma lo teniamo in stand-by perché non sappiamo cosa pubblicare. Abbiamo molti like però!
3.AVERE UNA STRATEGIA DI CREAZIONE DEI CONTENUTI DEBOLE
Prima di impostare una strategia debole e inefficace occorre rispondere a 3 domande.
1- DOVE SI TROVA LA MIA AUDIENCE?
Identifica il tuo pubblico e i canali da utilizzare.
2- QUALI CONTENUTI POSSO PRODURRE?
cerca di pensare in maniera realistica al tipo di contenuti che puoi produrre: foto, video, gif animate? La teoria del nipote bravo con il pc che fa anche le foto non funziona.
3- CON QUANTA FREQUENZA POSSO CREARE I MIEI CONTENUTI?
La frequenza e costanza nelle pubblicazioni è tra i fattori principali per il successo di una strategia social. Pensate realisticamente al tempo che avete a disposizione per produrre i vostri contenuti.
4. NON INTERAGIRE CON I PROPRI CLIENTI
L’affermazione corrispondente qui è questa:
Stiamo lanciando un prodotto fichissimo, pubblichiamolo su tutti i social.
Questa è la tipica frase di chi utilizza questi strumenti in ottica “push”, con l’unico obiettivo di diffondere un messaggio.
Su questo punto si apre un profondo divario tra il produttore e il consumatore, perché i nostri clienti vedono molto spesso i canali social come un modo per interagire direttamente con un brand, pretendendo di essere ascoltati.
La giusta affermazione è quindi:
[Tweet theme=”basic-white”]Non utilizzare i social media come strumento per fare in modo che i tuoi clienti ti ascoltino. Ascoltali anche tu![/Tweet]
5. RIVERSARE GLI STESSI CONTENUTI SU TUTTE LE PIATTAFORME
Questo punto fa il paio con quello relativo alla strategia di creazione dei contenuti, e la tipica affermazione del nostro cliente tipo è:
Esiste un modo per diffondere il contenuto che creo per (canale X) su tutti gli altri? Così risparmio tempo
L’esempio classico di chi mette in pratica questa “strategia” è dato da coloro i quali collegano twitter a facebook, inondando la timeline altrui di una scia di contenuti in prevalenza solo testuali.
Come ribadito in precedenza ogni piattaforma ha le sue specificità, e bisogna utilizzarla rispettandone regole e linguaggio.
In teoria ci sarebbero molti altri punti da analizzare, ma dovremmo scriverne un libro. Segnalateci nei commenti quelli che secondo voi rappresentano i motivi di una strategia social destinata al fallimento, e se volete condividete questo post sul canale secondo voi più adatto ;-).