Continua il nostro appuntamento con il glossario del Marketing Digitale, uno strumento per aiutare le PMI nella comprensione del linguaggio del Web.

Questa settimana diamo spazio alla locuzione di Native Advertising 

lettera n

Roma – Come molti di voi sapranno già, da qualche giorno abbiamo attivato un ciclo di Workshop dedicati all’esplorazione del Marketing Digitale, e per tutti coloro i quali hanno deciso di aderire all’iniziativa abbiamo aperto uno spazio di discussione su facebook.

Stasera parleremo di facebook ADS e promozione sui social, e pochi giorni fa – mentro ero intento a preparare le slide dell’intervento – ho chiesto ai partecipanti di segnalarmi qualche tematica o caso studio da trattare in maniera approfondita. Una risposta mi ha dato il LA per scrivere questo articolo, e analizzare meglio la questione.

facebook ADS

Sulla base di questa suggestione provo a fare la mia analisi, parlando anche di native advertising.

In un mondo saturo di prodotti e servizi simili, dove i consumatori si muovono con sempre maggiore disinvoltura – mostrando poca fedeltà nei confronti della marca – il nuovo fulcro del Marketing diventa l’esperienza. 

Si passa dal valore d’uso dei prodotti alla creazione di esperienze di consumo.

Nell’economia moderna l’esperienza è una nuova tipologia di offerta che si va ad aggiungere a commodity, beni e servizi, configurandosi come evento memorabile che coinvolge sul piano personale il consumatore,  a diversi livelli di partecipazione.

To realize the full benefit of staging experiences, however, businesses must deliberately design engaging experiences that command a fee.

(B. Joseph Pine e James H. Gilmore, “The Experience Economy”, 1999)

La creazione di esperienze memorabili è quindi la chiave di volta per uscire dalla tirannia di prodotti asettici e tutti uguali, ma posta in questi termini sembra un’asserzione piuttosto semplicistica. Prima dell’esperienza viene la relazione e il dialogo, tra marchi e persone.

Per illustrare il concetto prendiamo in prestito una definizione di Paolo Iabichino, nel suo libro Invertising

L’advertising si trasforma  e cambia la sua direzione […] la creatività diventa fondamentale per catalizzare l’attenzione del pubblico […] il dialogo si sostituisce ai monologhi della réclame, la comunicazione diventa conversazione.

Iabichino P., Invertising. Ovvero, se la pubblicità cambia il suo senso di marcia, 2009)

Queste considerazioni fanno il paio con l’argomento del workshop di questa sera e con il tema del native advertising, perché:

  1. Facebook è il canale privilegiato per entrare in relazione con gli utenti
  2. Il marketing e la pubblicità online stanno virando verso una nuova prospettiva

Per declinare il concetto sull’esigenza specifica della nostra amica partiamo da questa considerazione:

Quanto vale un servizio che ti consente di seguire le tue passioni in cambio di qualche informazione sui tuoi interessi?

Come segnalato da Luca Conti e Cristiano Carriero, attraverso facebook ottemperiamo al nostro bisogno di approvazione sociale (cfr. Maslow), esplicandolo attraverso i contenuti che pubblichiamo o “laikiamo”.

Facebook è una piattaforma che utilizziamo per costruire relazioni, che considera le aziende come soggetti simili alle persone, invitando i brand a produrre contenuti che entrino progressivamente nel flusso informativo degli utenti che avranno deciso di seguirli.

Per le imprese è quindi una grande opportunità per inserirsi in maniera discreta all’interno di una conversazione, costruendo una relazione proficua con i propri portatori d’interesse.

Per le aziende è importante investire nella creazione di contenuti di valore che rendano le persone “più intelligenti” su un determinato tema, e siano monetizzabili attraverso la creazione e distribuzione di annunci pubblicitari il più possibile in linea con il contenuto che andiamo a proporre.

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Premesso che il 54% dei banner pubblicitari posizionati all’interno dei siti web non è visualizzato dagli utenti (cfr. Comscore), e che l’acquisto di pubblicità in modalità programmatica accresce il rischio di una perdita di controllo sul contesto in cui l’annuncio viene mostrato – oltre al fatto che buona parte degli annunci viene bloccato dalle piattaforme di adblocking – l’unica soluzione è quella proposta qui sopra.

I tempi dell’imperativo nella comunicazione pubblicitaria, che faceva presa su un popolo in parte analfabeta al suo ingresso nella società dei consumi, sono terminati. Fatevi costruttori di relazioni proficue.

Per approfondire il mondo del Native Advertising il consiglio di questa settimana è il libro Native advertising. La nuova pubblicità. Amplificare e monetizzare i contenuti online di Claudio Vaccaro .