Perché parlare di digital advertising? Perché, per farsi conoscere in un mercato sempre più affollato e competitivo, non è sufficiente avere il prodotto migliore o il prezzo più basso. Se la mia company page su Facebook non ha milioni di fan, se ho appena messo online il sito della mia azienda e Google lo propone solo in decima pagina, se voglio raggiungere velocemente il mio target e acquisire lead in tempi rapidi, non posso fare a meno di investire in digital advertising ovvero nell’acquisto di parole chiave (keyword adv), banner su siti generalisti o specifici per il mio settore (banner adv), post sponsorizzati, etc.
Il mercato è enorme e vale ben 590 miliardi di dollari. La parte del leone la fanno Google e Facebook ma Amazon è in forte crescita grazie a un’offerta che si basa sulla raccolta dei dati di acquisto dei propri utenti (profilazione di qualità = maggiore tasso di conversione).
Analizziamo alcune delle principali tipologie.
- Keywork advertising o pay per click: acquisto di spazi sui motori di ricerca, dunque link sponsorizzati per i quali si paga in base al numero di visite al sito ottenute. L’obiettivo principale è un aumento del traffico sul sito web. Il vantaggio sta proprio nel fatto che il pagamento avviene solo a click avvenuto, mentre le semplici visualizzazioni sono gratuite. Questo tipo di campagne richiede un monitoraggio costante, in quanto bisogna intervenire tempestivamente in caso di parole chiave o annunci con scarso rendimento e interpretare i dati, primo tra tutti il rapporto tra click e impression, ma anche il tempo medio di visita per ciascuna parola chiave e altre informazioni.
- Display Advertising: mostra agli utenti annunci (con componente visiva) pertinenti, sulla base delle ricerche effettuate e dello storico delle pagine visualizzate. Lo strumento presenta alcuni vantaggi rilevanti.
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- Sfrutta l’elemento grafico, offrendo alla tua azienda la possibilità di emergere in modo distintivo tra la grande quantità di annunci online.
- Il posizionamento nella pagina è altamente strategico: gli annunci, infatti, sono disposti in modo non invasivo nei punti dove l’occhio dell’utente cade più spesso e in modo più naturale.
- Prevede diverse modalità di pagamento, legate ad esempio al numero di click o di impression erogate, così da variare la strategia in base al budget disponibile.
- A oggi, è uno dei canali pubblicitari più efficaci in Italia, con un 47% di click effettuati da persone che appartengono al target di riferimento, uno dei tassi di conversione maggiori in tutta Europa.
- Native Advertising: utilizza paid ads contestualizzate, cioè che riflettono le principali caratteristiche del formato multimediale che le ospita. Gli elementi “con pubblicità nativa” sono messaggi che appaiono come un normale contenuto non sponsorizzato nella pagina, dunque non interrompono la navigazione (ed è proprio questo il maggior vantaggio dello strumento): compaiono, ad esempio, sui social media o nei siti web come contenuti raccomandati, confondendosi di fatto con il contenuto editoriale della pagina. Forse proprio per la natura non invasiva dei contenuti, i consumatori prestano un’attenzione maggiore (circa 53% in più) al native advertising piuttosto che alle display ads. Dal punto di vista dei risultati, le native ads determinano un aumento del 18% della propensione all’acquisto.
E sui social? Facebook è il canale più utilizzato ed è perfetto per fare pubblicità in quanto offre inserzioni su misura per i tuoi obiettivi specifici. Con circa 40 milioni di utenti attivi al mese in italia, Facebook permette di promuovere prodotti e servizi là dove si trova il tuo potenziale cliente.
Ecco alcuni degli obiettivi che Facebook ti permette di raggiungere tramite le sue campagne:
- aumento del traffico sul tuo sito web;
- promozione della tua app, rimandando le persone dall’inserzione direttamente all’app store;
- aumento della visibilità dei tuoi contenuti e delle interazioni da parte degli utenti;
- generazione di contatti;
- visite al punto vendita.
Più in generale, tutti i social network prevedono la possibilità di effettuare sponsorizzazioni. Anche su Instagram, Twitter, Linkedin o YouTube potrai pubblicizzare i tuoi contenuti, impostando obiettivi simili a quelli di Facebook, così sintetizzabili: visibilità del profilo; interazione con i contenuti; aumento delle visite al sito; conversioni; installazione di app.
Capire su quali canali effettuare sponsorizzazioni e in che modalità richiede analisi specifiche tramite tool avanzati, nonché una conoscenza approfondita dei trend, degli algoritmi, delle tecniche di targetizzazione e di ottimizzazione delle inserzioni.
Nel momento in cui si crea una sponsorizzazione, infatti, non si deve solo scegliere un obiettivo, ma bisogna anche: selezionare allegati che rispettino standard precisi; profilare un target in base a criteri come l’età, la località, gli interessi; impostare un budget.
Una grande opportunità che sia Google che Facebook offrono è quella del remarketing, che ti consente di rintracciare quegli utenti che già hanno mostrato interesse nei confronti della tua azienda, ad esempio visitando il sito web o interagendo con i suoi contenuti sui social.
Contattaci per trovare le soluzioni più indicate alla tua azienda e al tuo budget, tra le tante possibilità offerte dal digital advertising.