Tra le news sul mondo del social e della tecnologia più recenti, la notizia del cambiamento della strategia di Facebook, annunciata dallo stesso Zuckerberg attraverso un lungo post sta attirando moltissima attenzione. Il cambiamento in questione è presentato come una sorta di “ritorno alle origini”, un recupero della funzione primaria del social network, ideato per connettere le persone, prima di tutto.
L’idea originale, alla base dell’intuizione geniale del social più utilizzato al mondo, era infatti quella di far sentire le persone più vicine tra loro, consentendo di preservare e alimentare più facilmente anche i rapporti complicati da una grande distanza. Nel corso del tempo, Facebook si è evoluto verso nuove direzioni e la sua offerta è cresciuta notevolmente: informazioni, pubblicità, messaggi di marketing. In breve tempo, Facebook è divenuto molto più di un social network, una sorta di catalizzatore di informazioni, servizi e prodotti, modificando profondamente il ruolo dell’utente medio e rendendolo sempre più passivo.
Questa trasformazione non ha necessariamente rappresentato una svolta positiva e, ora, afferma il suo fondatore, è tempo di recuperare la mission originaria con cui era nata l’idea: mettere in comunicazione persone: creare una community attiva di utenti. La marcia indietro non sarà un’operazione istantanea, si inizierà con un mutamento radicale di News Feed, che diventerà una piattaforma di notizie personalizzate, che riguardano l’utente in prima persona o la comunità attorno a lui.
Ma cosa c’è veramente dietro l’improvviso cambio di rotta voluto da Zuckerberg? La decisione non può scaturire dal semplice desiderio di appagare di più i suoi utenti ma deve essere per forza corroborata da analisi di mercato e dati che confermino il trend. Oltre all’evidente ritorno economico che l’operazione potrebbe fruttare, tuttavia, è stato ipotizzato che dietro questa decisione sia legata al mondo dell’intelligenza artificiale e del machine learning e, soprattutto, la corsa all’ultimo respiro per conquistare questo mercato.
Il cambiamento auspicato da Facebook è volto a favorire le interconnessioni tra le persone e le comunità, soprattutto, attraverso l’incentivazione di video, foto e condivisioni di dati relativi alla vita quotidiana e se l’idea fosse quella di fornire una sorta di esperienza sul campo dalla quale i sistemi di IA e machine learning possono trarre il massimo delle informazioni? Fenomeni, relazioni, abitudini, interazioni come quelle che Facebook vuole porre in primo piano possono costituire una fonte importantissima di informazioni sui comportamenti umani.
Più che di ritorno alle origini, allora, sarebbe meglio parlare di un salto nel futuro.