L’intelligenza artificiale è sicuramente uno degli sviluppi tecnologici più interessanti e affascinanti dell’ultimo decennio e non solo, oggi, l’automazione sta rapidamente investendo il mondo del lavoro e l’evoluzione delle sue potenzialità e delle sue applicazioni è inarrestabile. Le professioni investite da questa tecnologia sono sempre di più, anche nei settori più inimmaginabili: l’automazione non riguarda più solo informatica, tecnologia e finanza ma anche comunicazione, scrittura e creatività.

Insomma, l’avanzata delle macchine non preoccupa più solo chi lavora con i numeri ma anche chi lavora con le lettere, basti pensare al Digital Copywriting e al Content Marketing o più in generale a qualsiasi processo di produzione di contenuti creativi.

Finora, il ruolo dell’Intelligenza Artificiale nel marketing è stato confinato alla data analysis ma con il potenziamento della sua tecnologia, è possibile che in un futuro non troppo lontano l’IA sostituisca l’uomo persino in una professione creativa come il content marketing?

Oggi i bot sono in grado ci creare autonomamente contenuti coerenti e sono già utilizzati con questa funzione, sfruttando la loro capacità di raccogliere ed elaborare enormi quantità di dati in maniera automatica.

Piuttosto che di User Generated Content dovremmo iniziare a parlare di AI-Gnerated content? E, di conseguenza, possiamo dire di essere entrati nella fase dell’AI-Generated content marketing? Gartner prevede che, entro il 2018, il 20% del business content complessivo sarà interamente generato da macchine ma di quale tecnologia dovrebbe dotarsi una macchina per produrre contenuti veramente creativi: la creatività è un’esclusiva umana?

Le skills necessarie per la produzione di contenuti originali e creativi sono problem solving, capacità di analisi critica e creatività, capacità di pensare fuori dagli schemi.  Attualmente, i sistemi di Intelligenza Artificiale vengono utilizzati nel marketing per assolvere compiti di natura logistica, che fanno perno sul loro grado di capacità computazionali, decisamente avanzato rispetto a quello umano. Per questo, l’idea di una macchina “pensante”, in grado di elaborare un’idea e non più solo numeri e dati, è ostica da assimilare.

In realtà, non possiamo parlare di vera e propria automazione del processo creativo, quanto piuttosto della nascita di una nuova collaborazione uomo-macchina: la macchina analizza i numeri, l’uomo genera l’idea base e successivamente la macchina la personalizza e definisce il target a seconda del pubblico a cui si riferisce l’azienda. Secondo questa visione, l’Intelligenza Artificiale diventa un’alleata dell’uomo da utilizzare per compiti specifici: il vero apporto della macchina non è la creatività, né l’originalità o l’emozionalità di un messaggio, piuttosto la capacità di elaborare un messaggio ad hoc per il cliente, basato su reali statistiche di acquisto e comportamento del consumatore.

La chiave per comprendere questa rivoluzione sta nella sottile linea che separa business content e creative content: c’è ancora spazio per la creatività umana.