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I rischi dell’open innovation

Tutti capiscono il valore dell’open innovation nel mondo del business e hanno grandi aspettative nei suoi confronti, dal brand awareness al coinvolgimento del cliente, alla ricerca di nuove soluzioni ma, a dire la verità, la maggior parte dei programmi stanno fallendo perché le loro dinamiche sono troppo complesse e la metodologia adottata poco efficiente.

Cosa sta succedendo allora? Sono state spese risorse, tempo, denaro e ora le compagnie si trovano bloccate in una zona grigia a due dimensioni:

La conseguenza di tutto ciò è la frustrazione. I programmi che rientrano nel mondo dell’open innovation finiscono per perdere credibilità, sia agli occhi dei partecipanti che dei leader, sminuendo future iniziative.

Poco meno di venti anni fa, coinvolgere stakeholder esterni era una cosa rarissima, ora, l’open innovation è di moda. Molte organizzazioni in tutto il mondo la stanno adottando, qualunque cosa essa sia.

Nonostante l’idea risalga agli anni Sessanta, L’espressione fu coniata solo nel 2003, da Henry Chesbrough, direttore del centro per l’open innovation dell’università della California. Chesbrough l’ha definita “il paradigma che prevede che le aziende possano usare idee esterne, tanto quanto quelle interne, così come vie di mercato, per progredire tecnologicamente”.

Il termine open innovation è usato in differenti contesti, per diversi scopi, con molteplici interpretazioni. Comunque, senza ombra di dubbio open innovation è:

L’open innovation è nata da un pensiero strategico e si è perfezionata con la pratica. Non ci si può affidare al buon senso e all’intuizione, per coprire con efficienza tutte le sue difficoltà.

Per essere chiari: l’open innovation può apportare un valore significativo all’azienda. A esempio:

A seconda delle sfide e del livello di coinvolgimento che ottieni, potresti essere in grado di ottenere innovazioni interessanti, tuttavia, per quanto positivi e fiduciosi possiate essere tu e la tua azienda sullo sviluppo di un’iniziativa, i benefici non saranno automatici.

Se stai sviluppando un’iniziativa di open innovation, fai in modo di avere ben chiaro il suo significato. Inoltre, non dimenticare il potenziale che apporta la stipula di nuove partnership e identifica più opportunità di business e ricorda sempre di informarti su tutti i nuovi trend tecnologici.

Per fare in modo che i tuoi sforzi siano ricompensati devi definire una tabella di marcia e degli obbiettivi concreti. Quando scegli il target dei partecipanti, tieni a mente fornitori, clienti e università ma non dimenticare la risorsa più importante: i tuoi impiegati. Anche se il tuo team ha il suo modo di vedere le cose, sicuramente, più di chiunque altro, è in grado di capire cosa è importante per la tua azienda, cosa funzionerebbe e cosa no.

Le idee possono non conoscere confini ma sicuramente hanno dei limiti. Avrai bisogno di strumenti e metodi adatti a raccogliere idee ma anche a selezionarle.

Quindi, mentre lanci la tua ricerca di open innovation, assicurati di avere un livello di coinvolgimento interno ed esterno altrettanto alto. Le proposte devono essere interessanti,

facilmente collocabili ed essere utili per la tua azienda.

Soprattutto, ricorda che:

Se farai tutto ciò nel modo giusto, nel tempo, potrai usufruire del contributo di centinaia, anche migliaia di partecipanti. Il tuo brand otterrà visibilità e l’open innovation diventerà il valore più importante della tua azienda.

 

 

 

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