Si è svolto il 30 ottobre, a Roma presso Palazzo Fiano, l’evento “Fondi europei e circular economy: metodi e tool per lo sviluppo sostenibile“, una mattinata dedicata alla discussione e alla riflessione su uno dei temi economici più attuali e critici, in cima all’agenda della Commissione Europea.

L’evento è stato organizzato da Eunews, il portale di informazione europea, fondato nel 2012 da Lorenzo e Giacomo Robustelli, prima testata italiana con redazione centrale a Bruxelles e uffici di corrispondenza a Roma, Milano, e molte altre capitali europee, in collaborazione con Ciaotech (gruppo PNO), azienda leader in Europa nella consulenza per la ricerca e l’innovazione tecnologica e Innovation Engineering, una software house specializzata nel design e nello sviluppo di soluzioni IT avanzate.

L’incontro-dibattito aveva l’obbiettivo di fare chiarezza sul complicato tema della circular economy e dell’economia sostenibile e sulle relative implicazioni di una nuova etica industriale improntata al riciclo e al riutilizzo del rifiuto, per il consumatore e per le industrie stesse, per le quali si configura non solo come un nuovo processo di smaltimento ma come una vera e propria opportunità di evoluzione e innovazione.  Confindustria, Eni, Ecopneus, esponenti della politica e del mondo accademico sono solo alcuni degli ospiti che sono intervenuti per fornire un quadro esauriente della situazione odierna e delle prospettive future.

L’evento si è aperto alle 9.00 con il benvenuto e i ringraziamenti di Giacomo Robustelli di Eunews e l’intervento di Paolo Salvatore, CEO di CiaoTech (gruppo PNO), entrambi hanno posto l’accento sull’urgenza che ruota attorno a questi temi e sulla necessità di investire di più in ricerca e innovazione.

A seguire, l’intervento di Patrizia Circelli, di Ciaotech (gruppo PNO), che ha parlato di bioeconomia e delle sue reali applicazioni, attraverso i risultati di due importanti progetti europei: DEMETER e BIOPEN. DEMETER è un progetto finanziato dal bando europeo Horizon 2020, per incrementare la produzione di biogas, attraverso la conversione di risorse agricole e vegetali. Attualmente la Germania detiene la maggioranza dei progetti attivi in questo settore ma i finanziamenti sono aumentati incredibilmente dal 2011 ad oggi. Il secondo progetto è BIOPEN una piattaforma di open innovation accessibile a tutti, per condividere informazioni, conoscenza e opportunità che riguardano la bioindustria. La piattaforma è collegata al database del gruppo PNO e a quelli di cinque cluster formati da numerose aziende europee, con un bacino di utenza così ampio, costituisce una fonte di idee, informazioni e occasioni importantissima.

Filippo Giancarlo Martinelli, del gruppo PNO, ha invece presentato i risultati della ricerca Circular economy in Europe, basata sull’analisi di un altro progetto europeo finanziato da Horizon 2020, REE4EU, sui così detti Rare Earth elements o terre rare, la componente inorganica dell’economia circolare. L’analisi è stata condotta attraverso la piattaforma Wheesbee, di Innovation Engineering, in grado di trovare tutti i brevetti, le pubblicazioni e i progetti europei disponibili e renderli fruibili per gli innovatori e gli investitori. Martinelli ha esposto accuratamente qual è la situazione attuale che riguarda le terre rare, elemento alla base di moltissimi settori industriale ma difficile da reperire, circa il 90% delle risorse è, infatti, detenuto dalla Cina, proprio per questo, Martinelli ha ribadito l’importanza e la necessità di una comunicazione trasversale e di un’informazione accurata tra i protagonisti del settore, data la criticità della situazione.

A seguire il panel Fondi europei ed economia circolare: quali opportunità per le aziende, moderato dal giornalista scientifico e ambientale Sergio Ferraris e al quale hanno preso parte Andrea Bianchi, direttore Area Politiche Industriali di Confindustria l’europarlamentare Simona Bonafè, Giovanni Corbetta, direttore generale di Ecopneus, Filippo Giancarlo Martinelli, responsabile bioeconomia di PNO Consultants, Massimo Trani, Vice President ENI technology licensing e Alessandro Ruggieri, rettore dell’ Università della Tuscia.

Il tema centrale del panel è stata la situazione italiana nel panorama europeo dell’economia circolare e dell’industria sostenibile, con particolare attenzione alla necessità di favorire la transazione da industria lineare a industria circolare in Italia, attraverso normative, operazioni di finanza e mercato, investimenti e incentivi.

L’europarlamentare Simona Bonafè ha sottolineato come l’Italia, nonostante sia sempre descritta come un paese arretrato che deve adeguarsi agli standard, in questo settore sia estremamente all’avanguardia, posizionandosi al primo posto in Europa sui target di riciclo. Il successo delle imprese italiane e la voglia di virare verso un modello di produzione sostenibile è incentivato dalla consapevolezza di non avere a disposizione un bacino di risorse infinito e di non essere un paese produttore di materie prime, come hanno sottolineato Andrea Bianchi di Confindustria e la stessa Bonafè.

Sono, inoltre, stati presentati dei casi concreti di economia sostenibile in Italia, come quello di Ecopneus, di cui ha parlato il direttore Giovanni Corbetta, una società per azioni senza scopo di lucro che, attualmente raccoglie il 105% degli pneumatici fuori uso, in Italia per riciclarli e riconvertirli in materiale impiegato nei modi più disparati. Tra gli esempi riportati, la creazione di pannelli in gomma per i campi da gioco o per le superfici in erba sintetica e persino per pavimentazioni all’interno di maneggi e scuderie.

Massimo Trani di ENI ha, invece, presentato un progetto di bioraffineria sviluppato dall’azienda chiamato Ecofinding, per ottenere biocarburante da materiali organici, anche detto green diesel.

Molto importante anche il contributo di Alessandro Ruggieri, il rettore dell’Università della Tuscia, che ha posto l’attenzione sulle nuove sfide della formazione e della ricerca e sulla necessità di favorire un contatto più vivo e prolifico tra l’università e l’industria. Secondo il rettore, infatti, e non solo, anche Filippo Giancarlo Martinelli di PNO lo ha ribadito, una carenza a cui l’Italia dovrebbe supplire è la scarsa simbiosi industriale e la comunicazione interaziendale. All’interno del settore dell’economia sostenibile italiana, infatti, ci sono tante idee e progetti ma scarsa informazione e comunicazione, così che spesso risulta difficile per le aziende stesse orientarsi e sfruttare al meglio le risorse disponibili. Il rettore Ruggieri ha poi presentato un esempio pratico di progetti universitari concreti e innovativi: il progetto europeo Screen, Synergic Circular Economy Across European Regions, coordinato dalla regione Lazio e supportato scientificamente dall’università della Tuscia, che ha lo scopo di sviluppare modelli di business eco-innovativi.

I traguardi da raggiungere per l’Italia nell’immediato futuro sono ancora molti, ad esempio la diffusione di una consapevolezza in materia di riciclo ed eco-sostenibilità estesa, dal produttore al consumatore: tra le proposte avanzate quella di istituire corsi di educazione ambientale sin dalle scuole primarie, per instillare nell’individuo una nuova mentalità. Altro fattore centrale da incentivare è l’incremento dell’economia circolare e dell’innovazione sostenibile anche all’interno delle piccole e medie imprese, che costituiscono la maggioranza dell’industria italiana e sono la vera fascia da conquistare. Un altro passo decisivo da compiere è l’adozione di politiche industriali che vadano verso la produzione di un prodotto innovativo, più riparabile, più riciclabile, più sostenibile sin dalla nascita, in un’ottica di riciclo preventivo e non per forza di recupero.

Questi gli auspici espressi dalle parole di chiusura dell’onorevole Bonafè: ricerca, innovazione e formazione, siano il punto di partenza del percorso di rinnovamento ed evoluzione dell’economia italiana.

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